Oltre 12 milioni di euro per l’ammodernamento dei frantoi oleari siciliani. La dotazione finanziaria, prevista del PNRR, è finalizzata all’erogazione di contributi a fondo perduto ( 65% – 80% per i giovani agricoltori) per ammodernare gli impianti di lavorazione, stoccaggio e confezionamento dell’olio extravergine di oliva, con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità del processo produttivo, ridurre la generazione di rifiuti e consentire il loro riutilizzo per la produzione di energia.
I beneficiari sono le aziende agricole e le imprese e le imprese agroindustriali titolari di frantoi che producono olio extravergine d’oliva in possesso dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA).
Gli investimenti dovranno essere non superiori a 500.000 euro e coerenti con alcune delle condizioni stabilite per l’impiego dei fondi del Pnrr, in particolare il principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente (DSNH-Do no significant harm).
Interventi ammissibili:
Sostituzione silos tradizionali, decanter, sistemi di filtrazione, gramolatrici tradizionali, centrali termiche, impianti di estrazione a tre fasi, acquisto di tecnologie ad ultrasuoni per il trattamento delle paste di olive, scambiatori di calore, sistemi per la valorizzazione dei prodotti secondari, denocciolatori per sansa di olive, sistemi di informatizzazione dell’impianto di estrazione. Sono ammissibili inoltre interventi edili esclusivamente funzionali all’installazione dei nuovi macchinari.
L’olio d’oliva è uno dei simboli della produzione siciliana, un comparto che vale all’incirca 200 milioni di euro, che supera le 200 mila tonnellate di olive molite e conta 106 mila produttori e 128.500 ettari di uliveti.
La Sicilia è al terzo posto, in Italia, dopo Puglia e Calabria, per quantità di olio prodotto, corrispondente approssimativamente al 10% dell’intera produzione nazionale, con più di 700 frantoi censiti ogni anno, per una coltivazione che si estende per il 64% nella zona collinare, il 19% nella montana e il restante 17% in pianura.
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